Cultore del bello, personalità eclettica e brillante e professore al Politecnico di Milano, Alessandro Brun è la mente che opera dietro le quinte di MASQUE Milano: il brand di profumeria di nicchia che ha fondato nel 2010 insieme a Riccardo Tedeschi.
Il nome del marchio pone l’accento sulla natura di eccellenza made in Italy delle creazioni olfattive, ma è anche una dichiarazione di affetto nei confronti di una città frizzante e inarrestabile alla quale Alessandro si sente profondamente legato, tanto da descriversi come un vero “milanese imbruttito”. Nonostante la sua sia una vita con la valigia sempre pronta, in virtù dei lunghi viaggi all’estero richiesti dalla sua attività, Milano è il luogo dove vive insieme alla moglie e ai due figli, e l’unico nel quale si sente a casa.
“La passione per l’artigianato e per il bello fatto bene mi è stata trasferita da mio padre, soffiatore di vetro. Da piccolo passavo tanti pomeriggi a guardarlo lavorare nel laboratorio sotto casa”, ci svela quasi per caso, rivelando le radici profonde che dopo una laurea e un dottorato in ingegneria gestionale l’hanno nuovamente portato verso un settore che unisce ad altissimi livelli lavoro artigiano e gusto estetico.
E’ il 2005 quando, per conciliare la passione per i temi ingegneristici e gestionali a quella per il lusso e il Made in Italy, fonda un gruppo di ricerca sui temi della gestione delle aziende del lusso e grandi marchi. L’inizio di una carriera in rapida ascesa, ma anche un’occasione formativa che gli ha permesso di lavorare con un grande numero di aziende di altissimo livello, imparando molto da loro e potendo apprezzare dall’interno le possibili aree di miglioramento.
Credit: Emanuela Brun
L’incontro con Riccardo Tedeschi è uno di quelli che sembrano orchestrati dal destino: “Una dozzina di anni fa”, ci racconta, “sui banchi di un Master in Management, un ragazzo continuava a chiedermi consulenze su come creare e organizzare in maniera ottimale nel settore beauty”. Da quelle continue domande si è sviluppata poco a poco la consapevolezza di stare lavorando ad un progetto comune: così, nel 2010, è stata fondata MASQUE.
La passione comune per l’arte, per il design e per la musica hanno permesso ad Alessandro e al suo ex allievo di esplorare le possibilità creative di un brand di profumeria, basandosi su un intreccio di elementi tratti dalle nostre radici culturali italiane.
L’intervista che ci ha concesso, e per la quale lo ringraziamo, ci apre una finestra su un mondo affascinante e carico di energia: non mancate di leggerla fino all’ultima riga.
Intervista ad Alessandro Brun
Il profumo è una creatura potente, capace di creare ricordi e suscitare sensazione che possono durare per una vita intera. Quanto influisce la tua esperienza personale nella creazione delle fragranze e quali sono le altre fonti di ispirazione?
Avete ragione. Il senso dell’olfatto è il più potente, poiché è l’unico che lavora 24 ore su 24. Possiamo chiudere gli occhi e la bocca, stringere le mani a pugno, tapparci le orecchie… ma non possiamo smettere di respirare. Un senso primordiale, che dà all’uomo e agli animali la capacità di sentire i pericoli ma anche di trovare il partner, e di riconoscere luoghi e persone.
Anche quando ci sediamo a tavola, l’apprezzamento per quello che mangiamo e beviamo viene prevalentemente dal senso dell’olfatto, non dal gusto. Infatti se, quando siamo raffreddati, dovessimo bere del buon vino o mangiare un piatto raffinato, non lo gusteremmo appieno.
La memoria olfattiva di posti visitati tanto tempo addietro, anche dei luoghi di infanzia, è così potente che non c’è una creazione della nostra collezione che non sia basata su esperienze personali.
In particolare la nostra collezione, che si compone al momento di 12 fragranze, è basata sul concetto di “opera musicale”, dove le singole fragranze rappresentano Scene (olfattive) a loro volta raggruppate in Atti. Il primo atto della nostra opera profumata è proprio l’atto delle “esperienze”.
L’altra fonte di ispirazione è la letteratura, in particolare letteratura anglosassone. Ho vissuto e studiato un anno in Inghilterra, ma la letteratura Inglese e Americana ha accompagnato me e Riccardo per tutta una vita. Per questo troverete in “Romanza – Victorian Narcissus” numerosi richiami a Dorian Gray, il Vecchio e il Mare ne “Homage to Hemingway”, e “Love Kills” è una tragedia d’amore di Shakesperiana memoria. Questo autunno lanceremo una fragranza ispirata alle visioni oniriche di Carroll… e non finisce qui.
Credit: Emanuela Brun
Cosa può raccontare un profumo di chi lo indossa? Pensi che la scelta del profumo abbia a che fare più con l’umore o con la personalità?
Entrambe. C’è chi sceglie un profumo e lo indossa per tutta la vita. Noi cerchiamo di dissuadere le persone. Il profumo è gioia – così come lo è il cibo. Mangereste il vostro piatto preferito per 7 giorni alla settimana, pranzo cena e magari anche colazione? Ovviamente no, avreste la certezza di stufarvi. Lo stesso per noi vale per il profumo. E’ il complemento dell’outfit, una seconda pelle da indossare seguendo il mood del giorno, o assecondando gli impegni e le attività della giornata.
Per questo le nostre fragranze hanno un ora del giorno: la solare “Terralba“, fresca di note marine e agrumate, ma ricca di resine e sentori della macchia mediterranea, concede un risveglio energetico, ma sul far del tramonto può essere più apprezzato “Montecristo”, che racconta dell’interno di un antico casale nella campagna toscana, nella serena intimità delle ore crepuscolari. Per un appuntamento romantico con sottofondo di musica Jazz proponiamo “L’Attesa”, ma per una serata di balli latino americani non possiamo che optare per “Tango”.
Il modo in cui la società si è rapportata ai profumi è cambiato moltissimo nel corso del tempo. Basti pensare a come, a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, il contenitore delle fragranze abbia iniziato ad assumere un’importanza fondamentale evolvendo esso stesso in una forma d’arte. Nel 2020 quanto è importante la confezione, non solo come strumento di marketing ma anche e soprattutto come via privilegiata per raccontare la personalità del profumo?
Nella filosofia della nostra azienda non riusciamo a concepire una creazione che sia un capolavoro, ma contenuta in un flacone anonimo.
Abbiamo lavorato ad un progetto complessivamente coerente, per portare al cliente desideroso di coccolarsi con qualcosa di speciale un appagamento multisensoriale, che chiaramente inizia dalla vista, con i flaconi realizzati su nostro stampo da Bormioli, e il prezioso “jus”, al quale non aggiungiamo coloranti per dare l’idea del colore naturale delle materie prime, procedendo con il tatto (provate a toccare i tappi di legno con una finitura “touch” e vellutata) e anche l’udito (il click alla chiusura del tappo). Fino ad arrivare ovviamente all’olfatto.
La tua è una carriera brillante costellata da innumerevoli successi, tra cui la nomination agli Art and Olfaction Awards per la fragranza Love Kills che hai creato per MASQUE Milano: come descriveresti la strada che ti ha portato dove sei ora e quali consigli daresti a chi desidera seguire il tuo esempio, intraprendendo il tuo stesso percorso di formazione?
Innanzitutto mi preme sottolineare che la creazione di una fragranza è un lavoro di team. Io e Riccardo siamo i co-direttori artistici, abbiamo l’ispirazione che si trasformerà in fragranza. La casa fragranziera mette a disposizione un manager che ci segue nell’intero progetto e ovviamente il “naso” – nel caso di Love Kills la Profumiera Caroline Dumur.
Siamo inoltre affiancati da un Designer – mia sorella Emanuela – che realizza l’illustrazione (una rosa opulenta trafitta da un pugnale) e da un “valutatore”, che annusa la fragranza e ci mostra eventuali imperfezioni tecniche, per aggiungere un parere oggettivo al gusto (per sua natura soggettivo) di me e Riccardo nella scelta della composizione finale.
Chi non è del settore non si rende conto di quante persone diverse, per quanti passaggi, si trovino ad annusare una fragranza prima di arrivare al risultato finale. Per questa ragione, quando una giuria di esperti internazionali elegge una delle nostre creazioni nell’Olimpo delle migliori fragranze (come in questo caso per Love Kills, finalista a quelli che possiamo considerare gli Oscar della profumeria), sento che tutto il duro lavoro è stato ripagato.
Un suggerimento? Oggi la competizione è molto dura, le regolamentazioni che impongono compliance internazionale sono estremamente rigide, e non ci si può improvvisare. Leggendo le storie di multinazionali partite da un garage è facile farsi l’impressione che il successo può arrivare con un colpo di fortuna. Non è così. Occorre preparazione: un duro lavoro di studio (sui libri o in un’aula) e di applicazione sul campo non tarderà a dare le meritate soddisfazioni. Tutto questo non è possibile se non si ama quello che si fa. Do what you love and love what you do. Questo è il motto della nostra azienda. Se raggiungeremo il successo, sarà grazie al duro lavoro e alla passione per i profumi e per il bello fatto bene. E se non dovessimo raggiungerlo… quantomeno possiamo dire di esserci divertiti un sacco!
Credit foto di copertina: Emanuela Brun
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