Daniela nata e cresciuta a Lovere, in provincia di Bergamo, dopo la laurea a Pavia ha lavorato per molti anni in una multinazionale farmaceutica di Verona, dove ha da subito amato il mondo – è proprio il caso di definirlo così- della ricerca scientifica.
Si trasferisce dunque a Parma, lasciando il vecchio lavoro, per realizzare l’avventura più bella e intensa della sua vita: diventare mamma. Prima Chiara e poi Gabriele, i suoi figli sono la sua forza.
La voglia di realizzare il suo grande sogno unita alla passione per la natura e per la sostenibilità, con l’aggiunta di un pizzico di coraggio, la spingono a dare luce a questo meraviglioso progetto: Purophi.
Purophi nasce nel 2014 ed è il primo marchio skincare italiano indipendente che parla di chimica “green”, sostenibile e dall’anima naturale. Daniela parte da un concetto semplice: ciò che fa male alla pelle fa male al pianeta. Le piace proporre un’idea di chimica a sostegno della natura perché i cosmetici devono essere efficaci e performanti oltre che naturali. Propone il concetto di essenziale e di poco ma buono o less is more come si dice oggi.
Il suo credo? “Minimal e Conscious Beauty, non abbiamo bisogno di tanto ma dell’ essenziale che basta”.
“La mia storia è fatta di normalità e spero possa dare energia positiva e spunti a tutte le persone che hanno dei sogni da realizzare. Anche alle mamme costrette a fare delle scelte non sempre facili.“
Intervista a Daniela Roppolo, fondatrice di Purophi
Come cambiano le esigenze della pelle nel corso del tempo e a cosa ogni fascia d’età dovrebbe prestare più attenzione?
Credo che oggi non abbia più senso pensare solo all’età perché le esigenze della pelle dipendono da molteplici fattori quali alimentazione, stile di vita, esposizione solare, assunzione di farmaci e non da ultimo l’ambiente e l’inquinamento atmosferico, una delle cause maggiori di invecchiamento cutaneo precoce indipendentemente dalla sola età biologica. Dovremmo partire piuttosto dal concetto che la pelle è un “ecosistema”.
C’è un aspetto della skin care che molte donne tralasciano ed invece non dovrebbero?
Sì, non usare troppi cosmetici. La pelle è perfettamente in grado di auto rinnovarsi da sola, pensiamo solamente a quando abbiamo delle ferite e a cosa è capace di fare da solo il nostro organo più grande. Cosa significa? che non servono dodici step per una corretta beauty routine ma solo uno o due massimo tre. Non dobbiamo stressare la pelle ma lasciarla “respirare” il più possibile con pochi e funzionali prodotti capaci di essere mutilazione e multifunzione.
Come viene ideato un prodotto per la skin care?
Il mercato non è saturo, piuttosto è carente di coraggio. Occorrono formulazioni nuove, innovative, capaci di sperimentare anche in un settore “green” troppo spesso rigido e conservatore. Partiamo da qui, dalla sperimentazione e dall’idea nuova anche in controtendenza, perché no.
Come sarà Purophi nel prossimo futuro? Cosa vi aspettate dal mondo beauty nei prossimi anni?
Sarà un piccolo mondo fatto di skincare/makeup/haircare/profumo. Sarà deciso, coerente, libero.
Quale é stato il vostro primo prodotto? È ancora un prodotto che è presente nella vostra gamma di referenze?
L’Exfoliating serum,che rimane ancora uno dei best seller della linea. Dopo di lui ne sono nati molti altri.
Cosa vi distingue dai vostri competitor? Qual è il vostro punto di forza?
Non ho mai analizzato i miei competitor ma ho sempre cercato di fare la mia strada, lo so è molto insolito ma d’altronde non credo di avere l’impronta imprenditoriale e commerciale ma piuttosto quella di una sognatrice totalmente innamorata del mondo green e, naturalmente, di Purophi che è il mio terzo figlio.
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